Cortina d’Ampezzo birgt bis heute unzählige greifbare Zeichen des Ersten Weltkriegs, da die Kriegslinie in den Bergen östlich und nördlich des Tals verlief, wo blutige Schlachten zwischen der österreichisch-ungarischen und der italienischen Armee stattfanden. Dank der im Laufe der Jahre durchgeführten Sanierungsprojekte können Sie kilometerlange Schützengräben durchwandern, eindrucksvolle Tunnel erkunden, unglaubliche Befestigungsanlagen besichtigen oder in ehemaligen Militärkasernen in einem unvergleichlichen Panorama übernachten. Knapp oberhalb von Cortina, auf 1.535 m, ist die Militärische Gedenkstätte von Pocol zu sehen, die 1935 für die Überreste gefallener italienischer Soldaten aus den verschiedenen Kriegsfriedhöfen von Cadore und der Umgebung von Ampezzo erbaut wurde.
Nicht zu verpassen die historischen Veranstaltungen: die historischen Nachstellungen an den Cinque Torri und dem Averau im August, die Führungen mit geschichtlichen Inszenierungen in Lagazuoi, die Ausflüge zum Col Gallina mit geschichtlichen Führungen.
Bei Ausbruch des Ersten Weltkriegs war das Ampezzaner Tal, das 400 Jahre lang unter habsburgischer Herrschaft stand, Mittelpunkt wichtiger militärischer Operationen.
Tatsächlich hätten die Italiener mit der Eroberung von Cortina das Pustertal aus mindestens drei Richtungen erreichen können: dem Val Travenanzes, dem oberen Boite-Tal mit dem Cimabanche-Pass und dem Val Padeon über den Tre Croci-Pass.
Am 29. Mai 1915 stiegen die Italiener, nachdem sie die Averau-Gruppe und den Falzarego-Pass erobert hatten und am Fuße der Tofane und des Cristallo angekommen waren, vom Tre Croci-Pass ab und nahmen Cortina ein, ohne einen Schuss abzufeuern.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale la conca Ampezzana, sotto il dominio asburgico da 400 anni, fu il fulcro di importanti operazioni militari.
Gli italiani infatti, conquistando Cortina, avrebbero potuto raggiungere la Val Pusteria da almeno tre direttrici: la Val Travenanzes, l’alta valle del Boite con il passo Cimabanche e la Val Padeon attraversando il Passo Tre Croci.
Il 29 maggio 1915 gli italiani, dopo aver conquistato il gruppo dell’Averau, il Passo Falzarego ed essere arrivati ai piedi delle Tofane e del Cristallo, scesero dal Passo Tre Croci e, senza sparare un colpo, presero Cortina.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale la conca Ampezzana, sotto il dominio asburgico da 400 anni, fu il fulcro di importanti operazioni militari.
Gli italiani infatti, conquistando Cortina, avrebbero potuto raggiungere la Val Pusteria da almeno tre direttrici: la Val Travenanzes, l’alta valle del Boite con il passo Cimabanche e la Val Padeon attraversando il Passo Tre Croci.
Il 29 maggio 1915 gli italiani, dopo aver conquistato il gruppo dell’Averau, il Passo Falzarego ed essere arrivati ai piedi delle Tofane e del Cristallo, scesero dal Passo Tre Croci e, senza sparare un colpo, presero Cortina.
Die österreichisch-ungarischen Truppen, die aus Ampezzanern bestanden und daher die Berge gut kannten, waren auf die Gipfel im Norden gezogen (Lagazuoi, Sass de Stria, Col dei Bos, Castelletto, Tofana di Rozes, Son Pouses, Croda de R’Ancona, Zuoghe, Foramen, Cristallo, Croda Rossa d’Ampezzo). Auf diese Weise kontrollierten sie die Täler, sahen sogar ihre eigenen Häuser und sorgten dafür, dass die Stadt nicht bei blutigen Schlachten zwischen den Armeen dem Erdboden gleichgemacht wurde.
So geht das Zentrum von Cortina fast vollständig auf das 19. Jahrhundert zurück. Der Krieg wurde in den Bergen ausgetragen und viele Hotels wurden in Militärkrankenhäuser umgewandelt: Das Hotel Cristallo hatte die Bezeichnung 040 und das Hotel Silvano war Zuel 030.
Gli austroungarici, le cui truppe erano composte da ampezzani e quindi conoscevano bene le proprie montagne, si erano spostati sulle cime a nord (Lagazuoi, Sass de Stria, Col dei Bos, Castelletto, Tofana di Rozes, Son Pouses, Croda de R’Ancona, Zuoghe, Forame, Cristallo, Croda Rossa d’Ampezzo). In questa maniera controllavano le valli, vedendo addirittura le proprie case e permettendo al paese di non essere raso al suolo in cruenti scontri fra eserciti.
Il centro di Cortina infatti è quasi del tutto risalente al 1800 perché la guerra venne combattuta in quota e molti alberghi convertiti in ospedali militari: l’Hotel Cristallo era lo 040 e l’Hotel Silvano di Zuel lo 030.
Gli austroungarici, le cui truppe erano composte da ampezzani e quindi conoscevano bene le proprie montagne, si erano spostati sulle cime a nord (Lagazuoi, Sass de Stria, Col dei Bos, Castelletto, Tofana di Rozes, Son Pouses, Croda de R’Ancona, Zuoghe, Forame, Cristallo, Croda Rossa d’Ampezzo). In questa maniera controllavano le valli, vedendo addirittura le proprie case e permettendo al paese di non essere raso al suolo in cruenti scontri fra eserciti.
Il centro di Cortina infatti è quasi del tutto risalente al 1800 perché la guerra venne combattuta in quota e molti alberghi convertiti in ospedali militari: l’Hotel Cristallo era lo 040 e l’Hotel Silvano di Zuel lo 030.
Der italienische Vorstoß im Jahr 1915 scheiterte an der Abwehkraft der österreichischen Stellungen und so begann der zermürbende Stellungskrieg. Mit der Niederlage von Caporetto im Jahr 1917 zogen sich die italienischen Truppen aus dem Ampezzaner Becken zurück und wurden entlang der Front aufgeteilt, sodass Cortina wieder unter österreichischer Herrschaft blieb. Am Ende des Krieges, mit dem Sieg Italiens, änderte sich die Situation erneut und das Ampezzaner Tal wurde offiziell dem Königreich Italien angegliedert.
L’avanzata italiana nel 1915 non ebbe seguito davanti alle postazioni austriache fortificate ed iniziò la logorante guerra di posizione. Con la disfatta di Caporetto del 1917 le truppe italiane si ritirarono dalla conca ampezzana e vennero divise lungo il fronte, lasciando nuovamente Cortina in mano austriaca. Al termine della guerra, con la vittoria dell’Italia, la situazione cambiò nuovamente e la Valle d’Ampezzo venne ufficialmente annessa al Regno d’Italia.
L’avanzata italiana nel 1915 non ebbe seguito davanti alle postazioni austriache fortificate ed iniziò la logorante guerra di posizione. Con la disfatta di Caporetto del 1917 le truppe italiane si ritirarono dalla conca ampezzana e vennero divise lungo il fronte, lasciando nuovamente Cortina in mano austriaca. Al termine della guerra, con la vittoria dell’Italia, la situazione cambiò nuovamente e la Valle d’Ampezzo venne ufficialmente annessa al Regno d’Italia.
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