TOFANE
Le Tofane sono una delle zone più ricche di reperti intatti e inesplorati: decine e decine di gallerie, resti di postazioni, baracche, artiglieria e reticolati. Non è raro inoltre imbattersi in resti abbandonati.
La guerra quassù fu durissima, perché l’alta quota, con basse temperature sia in inverno che in estate, rendeva difficile la sopravvivenza se non in grotte e tunnel e rallentava l’avanzamento dei soldati, oltre che l’approvvigionamento stesso.
Le Tofane furono un importante sbarramento naturale. Ogni roccia venne infatti utilizzata come postazione difensiva grazie alla posizione sopraelevata, specialmente sul versante che si affaccia sulla Val Travenanzes al quale gli italiani puntavano.
Tofana di Rozes
Qui si possono visitare gallerie e postazioni restaurate, addentrandosi nel cuore della montagna e facendone anche il giro completo grazie alla via ferrata Lipella. L’attacco della ferrata si trova alla fine della galleria di mina del famoso Castelletto, un roccione a ovest forato e scavato da entrambi gli eserciti. Qui scoppiò la mina italiana l’11 luglio 1916.
Altro luogo di particolare interesse è la Galleria del Cannone, scavata dagli italiani dopo la conquista del Castelletto. La vastità di questa galleria stupisce: un complesso sotterraneo con diverse finestre e feritoie che puntano sulla Val Costeana, il Lagazuoi e l’alta Val Travenanzes. Al suo interno si trova un vecchio cannone che venne restaurato e poi riportato con l’aiuto di un elicottero.
Forcella Fontananegra
Una tappa d’obbligo, non difficile da raggiungere e con molte tracce della Grande Guerra. Sulla Forcella troneggia il Rifugio Giussani, dove godere una sosta gustando, oltre che la cucina tradizionale, anche un panorama straordinario. Appena sotto la Forcella, si vedono i ruderi del Rifugio Cantore, che precedentemente si chiamava Rifugio Tofana e cambiò il nome in onore del valoroso generale genovese che venne ucciso nelle vicinanze durante una perlustrazione.
La Forcella collega la Tofana di Rozes con la Tofana di Mezzo e venne in un primo momento occupata dagli austroungarici e, pochi mesi dopo, dagli italiani. In seguito all’avanzata italiana, gli austroungarici schierarono la linea lungo i sassi e le postazioni improvvisate nel Masarè cercando di impedire l’accesso alla Val Travenanzes.
Il Masarè
Gli escursionisti esperti non possono perdersi un giro al valloncello del Masarè (o Majarè) che si trova nelle vicinanze della Forcella Fontananegra adagiato fra le tre Tofane. Si possono vedere i caratteristici sassi collegati con muretti a secco, reticolati e postazioni per l’artiglieria. Una di queste era il cosiddetto Sasso Cubico, mentre a strapiombo sulla Val Travenanzes gli austriaci contavano sulla piramide della Nemesis, anche nota come Punta Carugati di fronte alla Tofana di Dentro.
Da qui parte anche la via ferrata Scala del Minighel, 270 pioli di ferro posti dal fabbro Luigi Gilarduzzi nel 1907, gestore del Rifugio Wolf Glanwellhütte. Durante la Prima Guerra Mondiale gli italiani piegarono tutti i pioli, in modo da non permettere agli austriaci di utilizzarli per superare la forcella, ma negli anni ‘60 le Guide Alpine di Cortina si sono prodigate per rimetterli in uso mantenendo i pioli originali.
Tofana di Dentro
La Tofana di Dentro, nota anche come Tofana de Inze o Terza, è perfetta per escursioni o ferrate in una zona tranquilla dove trovare moltissimi reperti e resti abbandonati di baraccamenti.
Primo fra tutti la Baracca degli Alpini, punto d’appoggio per gli escursionisti incastonato fra le rocce a 2.992 m sulla cresta nord-orientale, è un ricovero di guerra restaurato, originariamente costruito dalle truppe italiane già nelle prime fasi della Grande Guerra nelle Dolomiti. Fu inaugurato nel 1982 per volontà della società di gestione Tofana – Freccia nel Cielo ed è oggi ottimo punto d’appoggio per gli escursionisti.
Lungo la ferrata che conduce alla Tofana di Dentro, è possibile visitare la Grotta della Mitragliatrice, postazione italiana che puntava sullo schieramento nemico stanziato in Val Travenanzes.
Sulla cresta che scende a Forcella Fontananegra dalla sella fra Cima Tofana e la Tofana di Dentro, si trova la Postazione Carugati, dal nome del tenente che scese dalla Tofana di Dentro per occupare l’avamposto. Il tenente diede poi il nome anche a Punta Carugati (2.755 m), visibile poco più sotto, nota anche come Punta Nemesis: un torrione piramidale da cui parte il valloncello del Masarè.
Escursioni tra storia e leggenda
Escursione di Sotecordes
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Escursione Olimpica
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Al Lago Ghedina
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Vie ferrate nella storia
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Via ferrata Lipella – Tofana di Rozes
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Via ferrata Formenton – Tofana di Dentro
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